Il Comitato di Quartiere San Giovanni presenta lo spettacolo teatrale
un progetto civile di Massimiliano Vergani
Venerdì 27 novembre 2015
c/o la Casa dei Missionari Saveriani
Desio, Via Don Milani - ore 21.00
INGRESSO LIBERO
Desio, Via Don Milani - ore 21.00
INGRESSO LIBERO
diossina
2.0
Seveso,
dall'Icmesa alla Pedemontana
di
Massimiliano Vergani
A
volte basta un attimo per scordare una vita,
ma
alle volte non basta una vita per scordare un attimo.
Jim Morrison
Jim Morrison
sinossi
“Questa
è una storia di fantasmi. Entità quasi indefinite e molto potenti.
Questa
è una storia di mezze verità. Cose mai svelate. Mostri.
Questo
è un film horror della peggior specie. Un film nel quale si conosce sin da
subito l'assassino, ma nessuno, proprio nessuno, ha il coraggio di rivelarlo.
Questa,
in ogni caso, è una brutta faccenda. Che dura da quarant'anni”.
Incipit,
diossina 2.0
“diossina
2.0” non è l'ennesimo racconto sul disastro dell'esplosione dell'Icmesa nel
1976, ma racconta il “dietro le quinte” di una brutta vicenda, purtroppo tornata
di stretta attualità in seguito al progetto dell'Autostrada Pedemontana
lombarda, che dovrà passare sullo stesso territorio già martoriato molti anni
fa.
Negli
anni è stato scritto e detto tantissimo sul disastro di Seveso: libri,
documentari, film, pure spettacoli teatrali. Molto è stato detto, non tutto
però. Nessuno ha mai messo in fila, in modo semplice, “raccontabile”, tutti i
pezzi di un puzzle che trasferiscono una verità molto più oscura e inquietante
di quella che è passata attraverso i mezzi di informazione.
Lo
spettacolo è sostanzialmente un'inchiesta che ricostruisce ruoli,
responsabilità e scenari che stanno nascosti fra le pieghe del dramma
dell'Icmesa e che, oggi, vengono riproposti a causa del progetto
dell'Autostrada.
“diossina
2.0” è un progetto “civile”, un monologo drammatico e documentato. Una frustata
per le coscienze, una storia in cui, purtroppo, tutto è realmente accaduto. In
una delle zone più ricche ed avanzate d'Italia.
Non è
una vicenda locale, perché Seveso '76 è stato il più grave disastro industriale
italiano della storia. Tristemente noto in tutto il mondo.
“Questa
storia era dentro di me da tanti e tanti anni. L’ho marginalmente vissuta da
bambino e quelle sensazioni, quei ricordi non mi hanno mai abbandonato. Cercavo
un modo per raccontarla e ora credo di averlo trovato”.
“La
mia versione di questa brutta storia è scritta per essere ‘raccontata’,
soprattutto ai più giovani, nell’arco di poco più di un’ora, quindi non
approfondisce alcune delle tematiche pur importanti legate al disastro della
diossina del 1976, che avrebbero sicuramente arricchito di drammaticità il
testo, ma lo avrebbero reso meno fruibile, meno incalzante. Ho scelto un taglio
molto preciso, che lega il disastro di quasi quarant’anni fa alla cronaca di
questi giorni ed ho raccontato ciò che ho ritenuto più funzionale alla completa
comprensione di una vicenda per certi versi inquietante. Il mio è un ‘monologo
civile’ che spero possa tener viva la memoria di ciò che è stato e che
purtroppo ancora è. Dimenticare il passato è il peggior modo di andare incontro
al futuro, e nel mio testo questo aspetto emerge in tutta la sua meschinità”.
“Diossina
2.0 – Seveso, dall’Icmesa alla Pedemontana” è una frustata. Che non viene dalla
mia fantasia, ma dalla cruda realtà dei fatti”.
MV
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